Presentazione Squadre 2023: Team DSM
Il Team DSM punta a incrementare il bottino di vittorie piuttosto esiguo di vittorie delle ultime stagioni. La formazione neerlandese sembra puntare tanto sui Grandi Giri, mentre il CicloMercato l’ha indebolita ulteriormente nel reparto classiche, che era già il punto debole dell’organico. La formazione diretta da Iwan Spekenbrink, però, guarda anche a lungo termine: non è un caso infatti che 20 dei 30 corridori in organico siano under 25 (8 di questi sono peraltro formalmente neoprofessionisti, anche se diversi di questi hanno già assaggiato l’aria delle corse dei “grandi”), pronti a proseguire con il loro percorso di crescita anche in questa stagione.
Gli uomini più attesi
Romain Bardet è sempre più l’uomo di riferimento della squadra. Dopo il sesto posto all’ultimo Tour de France, il corridore transalpino tornerà sulle strade del GT di casa per fare classifica e, se possibile, vincendo una tappa, magari proprio quella che si chiuderà a due passi da casa sua. Se il programma di Bardet è chiaro, non si può dire lo stesso per quello che riguarda gli sprinter. Al Giro d’Italia la squadra andrà a caccia di successi di tappa, ma al momento non è prevista la presenza di Alberto Dainese, che ha già vinto una frazione della corsa rosa lo scorso anno e che è senza dubbio il migliore velocista del team.
Stando alle notizie che arrivano dai Paesi Bassi, però, l’azzurro sarebbe stato scavalcato nelle gerarchie interne dall’australiano Sam Welfsord e dal neopro’ Casper Van Uden, reduce dal team di sviluppo e grande protagonista del calendario U23 del 2022, oltre che in grado di dire la sua nelle poche corse professionistiche a cui ha già partecipato, come lo Scheldeprijs chiuso al quarto posto. I media del suo paese sono già convinti che il neerlandese è considerato il velocista di riferimento del team, anche avanti a Dainese.
Sulle strade della corsa rosa proveranno a essere protagonisti anche il nuovo arrivato Patrick Bevin e Andreas Leknessund. Entrambi sono corridori dotati di una buona resistenza in salita e anche specialisti delle cronometro, in grado di dire la loro anche nelle brevi corse a tappe, come dimostrano le vittorie del 2022, con il neozelandese che ha conquistato il Giro di Turchia e il norvegese che ha potuto festeggiare sulle strade di casa la vittoria dell’Arctic Race of Norway.
Il 2022 non è stato un grande anno, invece, per Harm Vanhoucke, che per la prima volta in carriera lascia la Lotto Soudal per cercare fortuna altrove. Lo scalatore belga sarà a sua volta tra i protagonisti al Giro d’Italia, dove cercherà il successo di tappa nelle frazioni di montagna, insieme al suo connazionale Henri Vandenabeele, potenziale talento anche per la classifica generale, che deve continuare ad accumulare esperienza dopo un primo anno da pro in cui ha potuto gareggiare a singhiozzo a causa del covid, preso due volte, e di una caduta alla Vuelta che l’ha costretto a chiudere anzitempo la sua prima esperienza in un GT.
Destino che in precedenza era già toccato a Kevin Vermaerke al Tour de France. Dopo il ritiro per la frattura alla clavicola, il capitano Bardet aveva speso parole di elogio per il compagno statunitense, che oltre a tornare nei GT, proverà a dare una mano anche nelle Classiche di primavera, corse in cui ha già dimostrato di poter essere protagonista vincendo la Liegi-Bastogne-Liegi U23. A proposito di Classiche del Nord, poi, la squadra può contare anche quest’anno sull’esperienza di John Degenkolb, che pur non essendo più il corridore in grado di vincere Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix, può dare ancora il suo contributo, al servizio dei compagni o in prima persona con la giornata giustizia.
Tante speranze sono riposte invece su Nils Eekhoof, che lo scorso anno è stato costretto a saltare praticamente tutta la campagna di primavera tra una falsa e una vera positività al covid e altri problemi di salute vari. Il neerlandese ha già vinto la Parigi-Roubaix a livello giovanile e spera di poter finalmente mettere in mostra le sue qualità sul pavé anche in gare professionistiche. Nelle corse di un giorno, poi, proverà a farsi vedere anche il norvegese Jonas Iversby Hvideberg, già campione europeo U23 e in grado di mettersi in evidenza allo scorso Giro di Catalogna, quando andando in fuga nelle prime due giornate era riuscito a portarsi in testa a tutte le classifiche al termine della seconda tappa (poi non aveva portato a termine la corsa, ma aveva già perso la leadership in tutte le graduatorie).
Saranno chiamati poi al lavoro di gregariato, soprattutto quando la strada sale, corridori come Chris Hamilton, Florian Stork e Martijn Tusveld, che però nell’arco della stagione potrebbero riuscire ad avere anche qualche piccola occasione per fare risultato in prima persona. Stesso contesto anche per l’australiano Alex Edmondson, arrivato dalla Jayco e capace in passato di brillare soprattutto nelle prove a cronometro.
Le giovani promesse
Il team DSM continua a seguire la linea verde intrapresa lo scorso anno e ha quindi in organico tanti giovani corridori, tra cui ben 6 neopro’, che diventano otto aggiungendo i nomi di Casper Van Uden e Pavel Bittner, che erano già diventati professionisti con il contratto firmato lo scorso agosto. I due sono tra i corridori provenienti dal vivaio insieme a Tobias Lund Andresen, Max Poole, Oscar Onley e al nostro Lorenzo Milesi. L’italiano è un corridore forte in salita e a cronometro che lo scorso anno ha vinto una tappa del Tour de l’Avenir e che quest’anno vuole iniziare a muovere bene i primi passi tra i grandi del pedale.
Primi passi che ha già mosso Onley, che ha partecipato alla scorsa CRO Race dando del tu in salita a Jonas Vingegaard, che tornava alle gare dopo la vittoria del Tour de France. I due secondi posti di tappa e il terzo nella generale nella corsa a tappe croata sono il biglietto da visita con cui il britannico si presenta alla sua prima stagione da professionista. Il suo connazionale, classe 2003, è invece il corridore più giovane del team, ma anche lui ha avuto già un primo impatto con le corse professionistiche, ottenendo anche qualche piazzamento in tappe di montagna del Sazka Tour e dell’Arctic Race of Norway, piazzandosi in entrambi i casi anche in top 10 in classifica generale. Il danese, invece, è un corridore veloce e resistente che quest’anno dovrà alternare il tanto lavoro per la squadra con qualche occasione per cercare il risultato in prima persona.
Un altro dei corridori più giovani del team, poi, è Marco Brenner, già alla terza stagione da professionista nonostante abbia appena 20 anni. Il tedesco ha continuato la sua maturazione come corridore nel 2022, partecipando alla Vuelta, dove ha ottenuto un sesto posto di tappa come miglior risultato ed è pronto a lavorare per diventare un corridore ancora migliore nel 2023. Sarà invece la prima stagione nel team, oltre che la prima da pro’, per il britannico Sean Flynn e l’australiano Matthew Dinham, che arrivano rispettivamente dalla Swiss Racing Academy e dal Team BridgeLane.
Organico Team DSM 2023
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